IMPARARE IMMAGINANDO
03-07-2017infanzia
L’immaginazione è una facoltà a cui i bambini andrebbero iniziati il prima possibile e alla quale, invece, viene tolto sempre più spazio
Catturare l’attenzione di un bambino è un’arte che si impara studiando per anni il gioco e i suoi legami con l’apprendimento. Assieme a un adulto preparato il bambino riesce ad allenare l’immaginazione, a cogliere l’essenza del mondo che lo circonda.
E invece, che succede?
Succede che le classi sono piene di bambini che non guardano, che non alzano più la testa. Chini a completare schede o a colorare secondo uno schema. Chini perché di fronte hanno adulti che hanno completamente dimenticato o non hanno mai avuto modo d’imparare che insegnare è un atto di recitazione. E recitare vuol dire passare la vita a entrare e uscire da sé stessi, senza paura.
Un approccio differente...
Bisognerebbe favorire con ogni mezzo lo sviluppo di quella facoltà che l’uomo moderno reprime e teme più di ogni altra, ovvero l’immaginazione, l’intuizione, che sa cogliere l’essenza, il nome delle cose. Facoltà a cui i bambini andrebbero iniziati il prima possibile e alla quale, invece, viene tolto sempre più spazio.
Queste premesse teoriche, però, possono trasformarsi in attività che contribuiscono davvero a spingere l'educazione verso nuovi traguardi. Come? Attraverso il linguaggio, avendo cura delle parole.
...e come metterlo in pratica
Questi sono alcuni dei motivi che hanno portato alla nascita del progetto Filosofiacoibambini, che pone il bambino al centro del percorso educativo. Carlo Maria Cirino, fondatore del progetto e curatore dell'omonima rubrica sul nostro supplemento per bambini Upplà, ci spiegherà di cosa si tratta nel prossimo numero di UPPA.