MESTIERE GENITORE
17-02-2018infanzia
Nella ricerca della migliore soluzione educativa tutti i genitori hanno delle domande e cercano una risposta: chi gliela darà?
Si sente spesso dire che i bambini di oggi sono molto problematici. Questo ritornello si ripete così tanto sulla bocca di professionisti, genitori, nonni e insegnanti da entrare a far parte del senso comune. Se il bambino non mangia, se fa i capricci, se non riesce a fare i compiti di matematica, se urla e non riesce a star fermo, o è colpa sua o avrà qualcosa che non va.
Partire da sé stessi
Da questo tipo di approccio nascono alcune domande: «Come faccio a risolvere il problema del bambino?»; «Da chi lo porto affinché la smetta di comportarsi in quel modo?». Sicuramente questa è la strada più semplice per l’adulto, infatti non prevede alcuna responsabilità personale. Al contrario, rimboccarsi le maniche e mettersi in discussione è certamente molto più difficile e impegnativo, ed è un percorso che non tutti i genitori decidono di seguire.
Una direzione da seguire
Non saper bene chi si è e dove si vuole andare rischia di far cadere alla prima difficoltà mamme e papà nella trappola della ricerca della soluzione magica e veloce al proprio problema educativo, allontanandoli sempre più dal loro “mestiere” così bello e difficile, e dalle loro responsabilità. Ma va detto a gran voce: non esiste una ricetta universale per educare un bambino! Tuttavia possiamo individuare alcuni ingredienti importanti che diano senso all’agire educativo e che verranno descritti nel dettaglio nello speciale del prossimo numero di UPPA, dal titolo “Una ricetta per il genitore”, a cura della pedagogista Chiara Borgia.
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