Batteri trasformati in memorie viventi,scrivono dati nel Dna

Batteri geneticamente modificati si trasformano in memorie viventi: veri e propri archivi biologici, simili alle memorie dei pc, capaci di immagazzinare dati nel Dna. Il traguardo, ottenuto da un gruppo di ricercatori coordinato dall'Istituto di Tecnologia del Massachusetts (Mit), potrebbe portare alla creazione di sensori per controllare l'inquinamento dei mari o dei livelli di Co2 oppure, inseriti nello stomaco, per controllare i livelli di zucchero o grassi ingeriti. Si tratta di batteri di Escherichia Coli su cui è stato possibile attivare la produzione di una speciale molecola capace di manipolare e “scrivere” informazioni nel Dna ogni volta che riceve uno stimolo, come la presenza di specifiche molecole o un raggio di luce. Quello che avviene, gli stimoli esterni, vengono così registrati nella catena di Dna in maniera sequenziale. Si tratta di un nuovo “strumento” che potrebbe essere usato per creare “spie” biologiche per registrare informazioni, senza necessità di batterie e elettronica: per analizzare i valori di inquinanti nell'ambiente oppure, se posti nello stomaco, misurare la quantità di grassi o zuccheri ingeriti.

(ANSA)